sabato 17 marzo 2018

Mamma perché devo imparare una poesia a memoria?

Una domanda che significa: mamma a cosa serve imparare una poesia a memoria?



“Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”.




 E' cosí bello quando ti vengono in mente le poesie che hai imparato alle elementari: " Il sabato del villaggio" del mio amico Leopardi per esempio, con quella fresca e leggiadra donzelletta, che vien dalla campagna.









Certo, se non la rileggo non me la ricordo tutta, ma appena la rispolveri, come per incanto torna fuori la mia voce di bimba a recitarla senza esitazioni. Cos'avrá cambiato nella mia vita il fatto di averla imparata e recitata a memoria davanti alla maestra e a tutta la classe?
Mi avrà solo ripagato in crescita di autostima per gli elogi ricevuti, oppure avrò capito appieno il significato che l'autore voleva trasmettermi?
Buona la prima!
Ma sono i primi piccoli scogli: gli occhi di tutti puntati addosso, tu che tremi dalla paura di non ricordare bene le parole, la maestra sorridente che t'incoraggia..auguro a tutti i bambini di avere maestre affettuose e attente come quelle che ho avuto io!

Ho imparato ad amare le poesie molto piú tardi, anche se da subito le trovavo affascinanti e volevo sapere qualcosa di piú su chi le aveva scritte e perché.
Era una mia dote personale quella di lasciarsi poi trasportare da esse, quasi fossero le chiavi che potevano aprire un mio mondo intimo e fantastico. Del resto c'era ben poca distrazione ai miei tempi, potevi permetterti di stare ore ad occhi aperti a fissare un albero, un gatto, un cane, a costruire storie inverosimili solo con la tua fantasia senza il rischio di essere rapiti da televisione o ..internet!!

E poi ero fortunata, mi bastava leggerle una due volte e chiudendo il libro giá ero in grado di ripeterle. Stessa dote che ha mia figlia adesso. Dote da me ormai persa quando mi rendo conto che invece non ricordo nemmeno piú dove ho messo un tal documento e ho dimenticato l'ora dell'appuntamento col dottore..

Ma se questo "dono" della memoria veloce un bambino o ragazzo non l'ha? Basta il solo impegno di ripetere 10, 20, 30 volte la poesia sforzandosi di ricordarla?
Se ha reali difficoltà nell'esercizio mnemonico e dopo un'ora piena della ripetizione di parole ormai astruse, che stanno perdendo significato e senso logico, si é perso nei meandri dello sconforto?
Se dopo aver cercato soluzioni e metodi insieme per capire come poterla memorizzare, il ragazzo davvero non riuscisse ed io insegnante ne fossi testimone?

Ha realmente ancora senso impararla a memoria?

Ha ancora senso avere la sfortunata disavventura di ripeterla anche in modo incerto e claudicante davanti a tutta una classe di compagni pronti a farne motivo di scherno?
Cosa ricorderai di quella bella poesia epica, se non l'epico crollo del tuo sorriso e lo sguardo sdegnato del professore che ti sta inviando un "sms" pieno di rimprovero?

Se un ragazzo o una ragazza avesse questa difficoltà, fossi un'insegnante e me ne rendessi conto, cercherei di fare con lui un lavoro diverso, che é poi anche la cosa piú importante che vorrei fosse trasmessa a mio figlio e che non riguarda solo la poesia ma tutte le materie.


Vorrei ci si ponesse in ascolto delle vibrazioni cui quella poesia, nata da un'emozione, mi rimanda.
Vorrei farle sentire quelle vibrazioni, vorrei che i ragazzi le potessero riconoscere, che ci si calassero dentro, che le vivessero perché se sono arrivate fino a loro sono ancora vive e piene di pathos.



E se anche non l'avesse imparata a memoria quel ragazzo, vorrei potesse ricordare ciò che ha scoperto di sé grazie a quel testo che sembrava astruso ed ermetico o stupido, lontano da lui e dal suo mondo.

Ma io non sono una professoressa, solo una mamma..

E voi cosa ne pensate? Qual'é la vostra opinione?

bacodaseta: ricette, poesia e fantasia. by Patrizia Bacuzzi is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
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«Tornando alla memorizzazione alla lettera, personalmente credo che valga la pena utilizzarla solo per le poesie, che rispettano una sequenza metrica ben precisa», prosegue la professoressa De Beni. «Devo invece smentire il mito per cui imparare le poesie filo per segno faccia bene perché allena o sviluppa la funzione mnemonica: s’impara semplicemente a... imparare le poesie a memoria! Non c’è evidenza che studiare qualcosa parola per parola sviluppi la facoltà di ricordare tutto: le memorie sono di tanti tipi diversi e funzionano attraverso molteplici meccanismi. Quello che potenzia la capacità di immagazzinare nozioni esatte è capire. Capire e fare i collegamenti».











martedì 6 marzo 2018

Finocchi al gratin col piatto crisp (ma anche senza)




Ma quanto sono buoni i finocchi crudi in pinzimonio,non è vero? 
Noi li apprezziamo tanto e sappiate che per mangiarli crudi è sempre meglio comprare quelli chiamati "maschi" che sono più tondi e cicciotti rispetto alle "femmine" più lunghe e affusolate. I maschi sono adatti ad essere mangiati crudi e le femmine invece sono meno tenere.

L'involucro esterno dei finocchi comunque non è mai completamente tenero, ma è da cuocere secondo me. Ma avete presente la tristezza del povero finocchio bollito o al vapore? Eh direi di sì.. e allora diamogli una possibilità!

ingredienti:
esterno dei finocchi crudi ( quanti ne avete?)
parmigiano grattugiato a volontà


Raccogliete tutte le parti esterne del finocchio e mettetele a cuocere a vapore, io uso un contenitore apposta per il microonde perché questa operazione sia velocissima.
Ci metterete un po' d'acqua sotto e in una decina di minuti avrete i finocchi teneri ma al dente.
Se avete particolarmente fretta tagliateli come nella foto, altrimenti potete lasciarli anche interi come faccio di solito.


Quello che vedete più in basso è lo stesso contenitore che uso per cuocere tutte le verdure a foglia come spinaci, bietole o anche patate.
Pensate che per cuocere le verdure a foglia non metto nemmeno acqua, basta infatti metterle nel contenitore che è composto di tre elementi ( uno per l'acqua, uno forato per far passare il vapore e il coperchio) ancora bagnate e non troppo scolate dal lavaggio per circa 6 minuti alla massima potenza e sono cotte.


Dopo questa semplice operazione torneremo al nostro amato piatto crisp in cui potrete disporre i vostri finocchi cotti al vapore, se invece usate il forno normale andrà bene una teglia.
Sopra i finocchi ora spolverate abbondante parmigiano grattugiato. Io non metto altro ma se li volete più conditi potete aggiungere qualche fiocchetto di burro o un po di olio e.v.o.
Non serve salare il parmigiano è già abbastanza saporito.
In forno oppure nel microonde con la funzione grill crisp fino a doratura completa..che profumo! Sono croccanti e buonissimi!






contenitore per cottura a vapore nel microonde

sabato 3 marzo 2018

Pane del mattino con farina di castagne

Ascoltiamoci questa musica durante la colazione:





Questa mattina  di gelido inverno ritrovato, che a dirla tutta a me fa tanta tenerezza perché mi ricorda l'infanzia, di quando la mattina presto mi alzavo in una camera gelida, dove il piumone non esisteva ma solo coperte di lana pesanti che ti comprimevano dandoti anche un po' fastidio. C'era la mania di fasciare i letti così stretti che facevi quasi fatica ad entrarci, ma ti faceva anche sentire al sicuro, questa maniacale abitudine del lenzuolo tiratissimo e un po' scomodo..
..la colazione che mi rimaneva sempre e comunque pesante sia che fosse il classico caffelatte o tanto snob tè ( e non il tea alla straniera), con i pavesini o i wafer che erano gli unici biscotti che mi piacevano.

E poi fuori c'era la neve, i vetri ghiacciati delle finestre delle camere in cui non c'era il riscaldamento. Mentre in cucina c'era la stufa. Parlo di quando ci trasferimmo in campagna fuori città, perché in centro l'appartamento era tutto riscaldato, ma non ci lamentavamo perché amavamo la campagna.

Infilavo il loden di lana, altro che piumino! Mio padre mi portava a scuola su una strada scricchiolante, ma al ritorno prendevo il Pulman e camminavo per 3 Km a piedi.. tranne qualche volta in cui la mamma mi veniva a prendere col motorino scoppiettante, senza casco ed io mi sedevo dietro di traverso..

Vi sembrerà strano ma mi fa molta tenerezza pensare a quegli anni, così strani per la vita che si fa ora, tutta agi per i nostri figli che non devono prendere un filo di freddo, non devono bagnarsi, non devono soprattutto faticare troppo, camminare farsi della strada a piedi..ma perché? Come se i virus vivessero al freddo, sappiamo tutti che non è così e che i posti perfetti per ammalarsi sono invece gli ambienti chiusi frequentati da molte persone, il fumo di sigaretta che debilita le vie respiratorie, ecc. ecc.

Eppure vedo ancora persone che fumano accanto ai loro bambini in auto o per la strada e purtroppo anche in casa. Ma poi li coprono all'inverosimile per un inverno che non si è quasi visto..se non in questi giorni, e allora torniamo a noi.
Ieri sera ho avuto la buona idea di impastare questo piccolo panetto per la colazione di oggi. Provatelo è delizioso e morbido e potrete usare anche gli avanzi dei fiocchi di cereali che avete in casa, oppure quelli che vi indicherò.
Buonissimo anche tostato, se non volete usarlo tutto potete affettarlo e riporlo in freezer alternando alle fette di pane un foglietto di carta forno. Ne toglierete al momento quanto ve ne potrà servire mettendolo direttamente nel tostapane..uhmmm..che profumo!



Ingredienti:

100 gr di lievito madre oppure una bustina di lievito di birra secco
200 gr di farina di castagne
150 gr di farina 00
3 cucchiai di olio e.v.o.

che impasterete subito con un poco di acqua e lascerete al tiepido tutta la notte in una terrina e coperto con un canovaccio 
se usate il lievito di birra attendete semplicemente che il tutto raddoppi.

Mettete in ammollo in acqua tiepida 5 cucchiai di uvetta.

Prima d'infornare aggiungete all'impasto:

4 cucchiai di fiocchi d'avena
4 cucchiai di fiocchi soffiati di miglio ( o altro cereale che gradite)


Impastate senza comprimere troppo ma con leggerezza inglobando sia l'uvetta strizzata, che i cereali.

Ora prendete la carta forno e appoggiatevi sopra il panetto, poi copritelo, rigirando la carta senza chiuderla troppo stretta, la copertina di carta ( per tornare col pensiero al nostro letto.. non troppo stretto!) lo deve coprire ma anche lasciarlo crescere, come se fosse imbustato morbidamente. Lasciate la chiusura sopra per poterlo controllare successivamente.
Questo permetterà di farlo ancora lievitare un poco e di mantenerlo morbido oltre che di non bruciare l'uvetta.

Fate cuocere 25 minuti a 180 gradi, anche in forno ventilato se volete o statico.
Deve risultare croccante ma anche morbido dentro, controllatelo aprendo un po' la carta, e se necessario continuate la cottura dopo averlo trapassato con uno stecco che deve risultare asciutto.


Bene.  





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