venerdì 23 novembre 2012

Canederli




Risparmiare in cucina non significa certo comprare alimenti scadenti solo perché costano meno: è invece l'arte di utilizzare tutto senza sprechi, cosa davvero utile ed ecosostenibile (per usare una parola molto di moda adesso).

Imparare ad usare gli avanzi in cucina è essenziale per risparmiare, non inquinare inutilmente, non sprecare, se diventa un'abitudine è inoltre divertente e creativo.

E' vero che spesso questo comporta più tempo dedicato alla cucina, ma soprattutto comporta una buona organizzazione e un'ottica lungimirante e calma.

"Voglio ottenere il meglio dal mio modo di cucinare, senza fretta".
Questa frase può mettere in crisi molte donne che invece preparano sempre di corsa i pasti per la famiglia, oppure li comprano pronti, spesso non è una scelta, ma una condizione a cui si arriva.
"Voglio, desidero, ottenere il meglio dal mio modo di cucinare.
Desidero farlo senza fretta alcuna."
Non potrebbe essere anche un delizioso mantra da ripetersi per rafforzare in noi l'idea che questa meta è davvero raggiungibile?
Provate, non avete nulla da perdere!

Con una diversa organizzazione si può ovviare alla ripetizione di alcuni errori di valutazione dei tempi, 
ci si può addirittura rilassare scoprendo che la cucina può davvero essere un divertimento e una gioia per tutti.
Resta comunque imperante il bisogno di farsi aiutare da tutti i componenti della famiglia nell'organizzazione e nella spartizione dei compiti.
Cliccate qui rilassatevi e poi continuate la lettura.




Ingredienti: 
pane raffermo
latte o bevanda di soia se siete intolleranti q.b.
2 uova
50 gr parmigiano reggiano

La sera prima (questo è il procedimento ideale) prendete del pane raffermo avanzato, calcolando 1 panino a testa, sminuzzatelo col coltello facendone dei cubetti, metteteli in una terrina e irrorate con del latte, finché vedrete il pane ben zuppo. Se il pane non è durissimo potete faro anche il giorno stesso, oppure se è duro sminuzzatelo maggiormente.
Dopo averlo lasciato riposare, rigiratelo con una forchetta e aggiungete due uova e il parmigiano.
Potete variare e aggiungere all'impasto:
cubetti di speck
spinaci lessati e sminuzzati
erbette lessate e sminuzzate
prosciutto cotto

Dopo aver amalgamato bene il tutto, formate con le mani delle palline piuttosto grosse,aiutandovi con del pane grattugiato.
Disponetele su un tagliere e buttatele nell'acqua calda bollente salata finché non vengono a galla.
Serviteli ben caldi.

Conditeli con burro versato e salvia, ragù oppure con burro e speck a cubetti, abbondate con parmigiano reggiano grattandolo sopra i canederli caldi.






Una poesia di Elio Pecora che mi è piaciuta moltissimo:

Le voci
Ci sono tante voci
nelle nostre giornate,
sono tante e diverse,
vanno tutte ascoltate.
Sono le nostre voci
che dicono parole
l'una legata all'altra:
non sanno stare sole.
C'è la voce del vento
che soffia e che rinfresca,
del passero, del gatto,
anche dell'acqua fresca
che scivola fra i sassi,
degli alberi il fruscio,
lo stormire delle foglie,
dei grilli il frinio.
La voce della fiamma
che crepita e s'arrossa,
c'è la voce del mare
ora quieta, ora mossa.
E, se tendi l'orecchio
di notte nella stanza,
odi l'orso di pezza
che ride e fa l'inchino
al pulcino che danza.
C'è la voce segreta
che ci portiamo dentro,
quella che ci accompagna,
ci avverte, ci conforta.
Ci sono tante voci
oltre la nostra porta.
Vanno tutte ascoltate


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