venerdì 14 luglio 2023

Cuore grande

 












Cuore grande


Cadesti a terra come un frutto maturo
Pesante di  troppo dentro l’anima
Amore più del resto
Anche per me

Vendetta 
A nemici con rabbia
Tu che spaccavi il mondo a metà
Di furore sacro e cuore ovunque
Di generosità non sempre compresa
Di troppa vita ed emozione
Passione e lavoro

Buono e crudele solo come te

Mai di paura saresti morto
Mai
Di pezzi raccolti del tuo cuore
Troppo grande per stare insieme

Ma lei ti attendeva beffarda
Improvvisa e scaltra
Dietro l’angolo a colpirti ignaro
Mentre il dolore di una morte a te sorella
Ti aveva distratto e sconvolto
Tremenda come la tua vita
E come te

Credo te ne accorgesti
Mentre un dolore lancinante
Squartava il tuo petto
Intimandoti un addio

Certo che te ne accorgesti
E rivedesti i volti amati
Non è vero?
Pensasti anche a me, io lo so.

Cadesti senza appiglio alcuno
Ché mai ne avesti in vita
Scivolasti lento
Tu che sempre fosti sorretto dalle tue sole forze
Originale come sempre anche adesso
Solo come quando non ti capimmo
Isolato come quando non ti seguimmo

Vorrei sapere se gridasti
E se mi chiamasti
Oppure se pensasti a quanto fosse ridicolo
Morire così
Fu forse per questo 
mi dissero poi 
che sul tuo volto
restò impresso una specie di sorriso.



A Mio padre, Giovanni.

...di banane

La cosa più difficile di questo post è il nome, come lo chiamo?
Budino? Torta? Plum-cake? Pudding?


Uhmmmmmmmmmmmmmm

Aiutami tu!









Qual’è il tuo frutto preferito?
Ti piacciono le banane?
Di tutti i frutti tropicali è quello che preferisco, tanto che mi è perfino venuto il dubbio di essere stata una scimmietta in passato, chissà, anche perché odio le arachidi che di solito usano per ammansirle!!!!! 
Vabbeh divagazioni a parte, la banana è un frutto incredibile, a me a volte sembra un dessert tanto lo trovo buono.
.

Se anche tu odi vederle “invecchiare” riempiendosi di macchioline scure mentre più nessuno gradisce mangiarle, se non sai cosa farne o come me le metti nel congelatore in sacchetti di tre pronte per il frullato, questo dolce di banane fa per te.

È anche un dolce semplicissimo da preparare di quelli dei giorni troppo pieni o pigri (di cui tanto hai bisogno) in cui proprio non ce la fai a mettere la testa in qualcosa di impegnativo.

Ingrediente indispensabile.. banane mature🤓

È perfetto per la colazione e per la merenda, è dolce e quindi ti toglie quella voglia incontenibile di dolce che ogni tanto ti assale, ma nello stesso tempo non contiene zuccheri se non quello naturalmente presente nelle banane.
Sempre zuccheri sono però, ricordatene.

Ingredienti:
5 banane mature
2 uova
100 gr di farina manitoba di tipo 1
Semi di papavero (facoltativo)



Bene procediamo: 
Schiacciamo le banane e le mescoliamo con tutto il resto. Prendiamo la carta forno, la bagnamo con acqua e la strizziamo, la sistemiamo in uno stampo da plum cake ci spolveriamo sopra un po di semini di papavero e la inforniamo a forno caldo a 190^per circa 35 minuti, finchè non è dorata. 

Ecco è tutto, qui di seguito utili informazioni sulle banane:

Proteine e calorie della banana 
Grazie alle sue proprietà nutritive ed energetiche la banana è particolarmente indicata per chi fa sport (l’ideale sarebbe mangiarla 40-50 minuti dopo l’attività fisica), anche in virtù della presenza di sostanze vasoattive, come la tiaminadopaminanoradrenalina e serotonina. Ricca di amido, zuccheri, vitamina B1, B2, C, E, minerali (fosforo, magnesio, sodio, potassio, ferro, zinco) e tannini. Le proteine presenti in un frutto sono 1,09, i grassi 0,33, i carboidrati per differenza 22,84, le fibre 2,6. Un frutto del peso di 100 grammi, contiene: 89 calorie, 0,33 grassi, 22,84 carboidrati, 74,91 acqua.

Paternalismo, consigli non richiesti e altri malanni




La ramanzina pubblica. 




Detesto fortemente essere trattata come una bambina e soprattutto detesto che mi si dica cosa é giusto e saggio,  fare e pensare, con atteggiamento paternalistico senza poi nemmeno portare prove del suddetto consiglio dato (non richiesto) ma dispensato con superiorità come se fosse per il mio bene. 


Mi manda in bestia.

Mi devasta.

Mi fa star male, di un male fisico.


Soprattutto se poi viene promosso in modo passivo aggressivo ( aggressività mal celata da parole compassionevoli che esprimono comprensione mentre tu senti che non é cosí)..

Ti dice: ‘ no non va bene come fai’ magari scuotendo la testa.


Spesso viene fatto in pubblico davanti ad altre persone, amici o famigliari che siano.

Sí perché il paternalista difficilmente ti affronta da solo o da sola, per dirti il suo pensiero, per redarguirti e raddrizzarti e metterti sulla buona via. 

Gli uomini, certi uomini (non tutti per fortuna), spesso sono maestri in questo, si sentono di poterlo fare con una donna solo perché uomini e questo per me é anche peggio. Come se noi donne fossimo incapaci di pensare, ragionare, approfondire..


Ho deciso di non permetterlo ancora. Non di nuovo. La prossima volta che capiterá sarà pessima la mia reazione. Ho deciso di farlo per me. Di non subire chi non ha il coraggio di prenderti in disparte e di dirti ciò che pensa senza cercare di “correggerti” in pubblico con spirito paternalistico. A parte che nemmeno in privato si dovrebbe correggere un adulto a meno che io non stia facendo un corso e tu non sia il mio insegnante. O mio padre. O mio fratello maggiore forse quando io ho 15 anni e tu ne hai 20. Forse. Ma in altri modi e toni, soprattutto in altri affetti.


Capisci e senti quando qualcuno ti vuole ferire perché farlo lo fa star meglio. Lo fa sentire grande. Lo fa sentire a posto. Dio bono come ti senti a posto, al momento, ma a lungo andare credimi amico che non ti fa un gran bene. Sentirai il vuoto di non saper gestire le relazioni. Sentirai il vuoto della tua non umiltà e incapacità di relazionarti non da genitore verso un bambino per farlo sentire indifeso, ma da adulto ad adulto verso un pari. 


Solo con i pari hai un vero confronto. 


E solo trattando un tuo pari in disparte voi due da soli puoi aiutare te stesso e l’altro a crescere.


Vi é capitato di essere trattati in questo modo? Se vi capita come vi comportate? Subite o vi ribellate? Ve ne fregate o ci state male? Potete raccontare cosa succede a voi?


Io malissimo, digerisco la faccenda per mesi. Soprattutto per non essere stata capace di alzarmi e andare oppure di mandare a fanculo la persona. 

A fanculo esatto, avete letto bene, perché lo meriterebbe se non altro perché chi lo fa di solito é uno che lo fa con leggerezza e continuità e andrebbe stoppato. 


Non si può camminare fino alla mia età e capirlo solo ora che bisogna dire basta.

E anche fanculo. 


A seguire un articolo sul tema, da leggere vi metto il link per capire da dove nasce il paternalismo, ed é interessante saperlo credetemi. 


In altre parole

dizionario minimo di diversità

di Fabrizio Acanfora


A nessuna persona piace sentirsi dire cosa può o non può fare, come dovrebbe comportarsi o essere trattata come se non fosse in grado di badare a sé stessa.

Eppure durante la giornata ci capita spesso di essere oggetto di atti di paternalismo più o meno diretti e forti, e questo accade senza che nemmeno ce ne accorgiamo.


Nell’immaginario collettivo il paternalismo si cela dietro a un consiglio dato con tono condiscendente dal capoufficio alla giovane dipendente, oppure nel sermone sui rischi delle droghe inflitto dal genitore al figlio scoperto a fumare erba. Teoricamente però il paternalismo è qualsiasi azione di una persona o di uno stato che, attribuendosi un’autorità, interviene nelle decisioni di un individuo nel suo proprio interesse.


L’elemento fondamentale, affinché si parli di paternalismo, è proprio quel “nel suo proprio interesse”, l’intento benevolo che giustifica l’invasione della nostra sfera privata, della capacità di decidere di noi stessi, della nostra vita e del modo in cui desideriamo essere rappresentati nel mondo. […]


https://www.fabrizioacanfora.eu/due-parole-sul-paternalismo/

martedì 14 maggio 2019

passione di passato, crème de la crème, velouté e potage onctueux

Vi è piaciuto questo film? E questa canzone?
Una bellissima storia d'amore vero?
Ci mostra quanto le cose che abbiamo ricevuto da piccoli modifichino i nostri pensieri e comportamenti al punto tale che se anche sappiamo che sono dannose per noi e per gli altri a volte non riusciamo a cambiare.
Per fortuna non per tutti è così e conoscendo le origini dei nostri pensieri e delle nostre motivazioni possiamo fare molto in senso positivo, per vivere bene e felicemente!
Il primo passo come sempre è la consapevolezza delle nostre azioni e soprattutto dei nostri pensieri.








Anche l'alimentazione è spesso la conseguenza di uno stile di vita appreso da piccoli, ci avete mai pensato?
Se vi dico che la cosa che non manca mai o quasi mai sulla mia tavola sono le vellutate di verdura, le zuppe, le minestre..ci credete?
Le trovo appaganti, idratanti, piene di virtù, per tantissimi motivi e quindi anche se non pretendo che i miei figli ne assumano chissà quanta ad ogni pasto, sicuramente la sera, il piatto principale viene affiancato dalla scodellina che vedete qui..


E' importantissimo che tutti noi, a partire dai bambini ovviamente, ci si abitui se . non lo siamo già ad apprezzare le verdure in tutte le loro svariate presentazioni, la vellutata è una di queste.

La ricetta di quella più veloce? O ne volete una depurativa? Quella più ricca di vitamine?


Sono tutte depurative se ci pensate, a meno che non le farciate di chissà quali strani ingredienti, sono tutte anche diuretiche!
Sono facili da preparare e veloci..io dico sempre che si fanno quasi da sole!
La sera tra le altre cose i liquidi caldi e piacevoli come quelli di un buon passato predispongono al relax, alla calma e al riposo. Con i loro colori portano un'energia non invasiva, tante vitamine e ci aiutano a rotazione a mangiare tutte le verdure. E sapete vero che le verdure e la frutta sono il nostro integratore numero 1? 

La ricetta di questa vellutata arancione è semplicissima, gli ingredienti sono quelli in fotografia a sinistra: carote, patata dolce, peperone giallo, aggiungete un porro o una cipolla, due cucchiai di farina di avena integrale e fate cuocere con abbondante acqua per 25 minuti, passando poi tutto con il mixer ad immersione oppure direttamente nel Bimby se lo avete.  La ricetta per quella verde invece: foglie di bietola o coste, una cipolla, due cucchiai di avena integrale. Stessa cottura stesso procedimento. Condite il tutto nella stessa ciotola con un cucchiaino di olio E.V.O. e parmigiano reggiano o grana padano. Non dimenticate un po' di sale come faccio spesso io..


L’avena é  ricca di fibre, specialmente se integrale, di acido linoleico ed è il cereale con più alto contenuto di proteine.




Vi lascio con queste riflessioni su ciò che volete per voi e per i vostri cari: 
Cosa fate per essere sempre consapevoli di ciò che mangiate? 
Quali sono le vostre personali strategie? 
Pensate sia importante farlo?

domenica 5 maggio 2019

Panini rossi con la barbabietola




Eccomi finalmente a scrivere sul Blog dopo..secoli. Sono stata portata altrove da mille impegni e cose da fare, tutte cose bellissime ovviamente, ma che portano via tempo qui.

Ciò non vuol dire che io non sia come al solito carica di idee e voglia di fare esperimenti, ma bando alle ciance e via con la musica, mettiamo qualcosa di fluido e rilassante visto che è domenica.
Lascia andare la musica e leggi qui di seguito quindi.








I panini che ho voluto provare a fare sono semplicissimi, fatti con l'impasto solito con cui faccio il pane, di solito metto l'impasto a fermentare la sera e lo lascio sul bancone della cucina, è un impasto morbido con molta acqua, se fa caldo come in estate lo metto nel frigorifero coperto da una pellicola, e la mattina ne faccio due stampi da plum cake, i quali poi mi permettono di ottenere due panetti quasi uguali. 

Da tempo volevo provare a fare dei panini usando nell'impasto la barbabietola, e qui vi spiego come li ho fatti, il risultato è un panino molto particolare con un gusto più dolce. Ottimo se volete stupire gli ospiti, o volete fare diversi tipi di pane e accostare anche questi..colorati.

Ingredienti:

120 gr di lievito madre (oppure il lievito di birra che usi di solito tu) perché ricordati che a parte lo sbatti non vi é una grande differenza..
500 gr di farina
io non metto il sale ma puoi metterne una presa se lo preferisci (mai a contatto con lieviti)
80 di olio E.V.O.
acqua: ne devi mettere abbastanza per ottenere un composto bello morbido, non ti preoccupare se ti sembra floscio, vedrai che dopo una notte di fermentazione mi darai ragione, ed otterrai dei panini belli morbidi 
1 barbabietola di medie dimensioni


il composto che otterrai deve essere tale da poterlo raccogliere con un cucchiaio, cioè mettiamo che tu con il cucchiaio voglia fare una pallina, la devi letteralmente poter raccogliere dall'impasto come se fosse una crema. Se non riesci aggiungi ancora un po' d' acqua, mescola bene, io non impastare con le mani, usa solo un cucchiaio, mantieni l'elasticità e la morbidezza e non preoccuparti di nulla.

Ora prendi una barbabietola di medie dimensioni, pelala e cuocila, se vuoi puoi comprarne una già cotta. La puoi cuocere nel microonde a vapore oppure affettata tra due piatti sovrapponendoli. E' comodo e veloce. Una volta cotta schiacciala con una forchetta e lasciala raffreddare.Quando la  barbabietola sarà fredda l'aggiungerai al composto mescolando tutto: visto che bel colore?

La mattina dopo vai a controllare il tuo impasto, se è nel frigo toglilo.
Sarà sicuramente raddoppiato e l'acqua si sarà in parte riassorbita rendendolo più sodo, giusto? Il composto sarà bello liscio e con delle bolle. 
Ora metti i fogli di carta forno sulla teglia, io ne uso due di solito, con due cucchiai forma i tuoi panini e falli riposare ancora una mezz'ora dentro il forno spento, se hai tolto l'impasto dal frigo magari aspetta anche un po' di più, è sempre bene lasciare che la pasta in fermentazione abbia il tempo di "acclimatarsi" senza stressarla e lavorarla mentre è molto fredda, non lo so questo è il mio pensiero, ho una sorta di rispetto per le "anime" in fermento e cerco di non strattonarle perché comunque sono vive.
Se i tuoi tempi non sono così facili da gestire e non puoi lavorarla la mattina, accomodali in modo da far passare comunque le 10/12 ore, per esempio preparando l'impasto la mattina e infornandolo la sera. Trova la tua routine giusta per riuscire ad impastare e infornare, o fallo nel fine settimana se sei più libero, ricorda che una volta cotto il pane si può dividere e congelare ( e non sarà mai come il pane precotto e scaldato che magari spesso compri e a cui è stata interrotta la lievitazione o cottura). Non è necessario farlo ogni giorno, ma sufficiente prepararlo ogni tanto o una volta alla settimana per averlo in casa, toglierlo dal freezer la mattina oppure al bisogno, se poi è diviso in fette lo puoi scaldare direttamente nel tostapane... sarai rapito ogni volta dalla sua fragranza.

Ora puoi cuocere i tuoi panini, basteranno una ventina di minuti se sono piccoli, poi magari li lasci ancora 5 minuti nel forno spento con la porta semi aperta..non sono uno spettacolo?

Ed ora una poesia di Manzoni adatta all'inizio di Maggio..chi se la ricordava? Io per nulla, eppure leggendola mi ha percorso un brivido lungo la schiena, le parole mi arrivavano dalla mente una dopo l'altra, senza alcuno sforzo, come un suono già registrato, significa che le poesie studiate da piccoli lasciano un segno dentro ed hanno sicuramente un loro perché.. questo per ricordarvi che la poesia nella vita è sempre importantissima.
Provate a leggerla, non importa se non la ricordate, pensate soltanto a ciò che sentite, mentre le parole scorrono, e se volete lasciatemi un commento, mi farà piacere! 

Il cinque maggio 

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie’ mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all’urna un cantico
che forse non morrà.
Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall’uno all’altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l’ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d’un gran disegno,
l’ansia d’un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch’era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull’altar.
Ei si nomò: due secoli,
l’un contro l’altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe’ silenzio, ed arbitro
s’assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell’ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d’immensa invidia
e di pietà profonda,
d’inestinguibil odio
e d’indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l’onda s’avvolve e pesa,
l’onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell’alma il cumulo
delle memorie scese!
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull’eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d’un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l’assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de’ manipoli,
e l’onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l’avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov’è silenzio e tenebre
la gloria che passò.

Bella Immortal! Benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.

mercoledì 27 marzo 2019

Polpette di zucchine e fiocchi d’avena

Come sempre iniziamo con un po' di musica per accompagnare la lettura :




Non vi mette allegria?





Ecco una fantastica idea per cucinare le verdure e presentarle in modo insolito!
Mi è venuta questa idea mentre pensavo a cosa mangiare oggi con i miei ragazzi 
Facile, veloce e soprattutto salutare. L’ho accompagnata con una salsa che profuma di... primavera!🌸🌼🌺


Ingredienti per polpette:  5 zucchine piccole, 3 cucchiai di fiocchi d’avena, 2 cucchiaini di preparato di pomodori secchi  1 cucchiaio di erbe aromatiche miste essiccate, 1 cipolla, 1 uovo fresco, eventualmente aggiustate di sale.

I pomodori secchi: pomodori secchi (quelli che avete, io ne preparo una scatola intera e poi una volta pronto il preparato lo conservo in frigo fino ad esaurimento) semplice semplice così: frullati con qualche cucchiaio di olio extravergine d'oliva. Da conservare in un barattolo in vetro e usare per insaporire.

Preparazione:
Nel mixer tritate la cipolla e poi le zucchine che non devono essere frullate ma devono restare a pezzettini. Aggiungete i fiocchi d’avena e non tritateli, amalgamate bene con l'uovo e le erbe aromatiche e la salsina di pomodori. Trasferite a cucchiaiate sulla placca del forno ricoperta con la carta forno, su ogni polpetta mettete qualche goccia d'olio evo e cuocete a 180 gradi finchè non saranno dorate. A metà cottura con un coltellino giratele con delicatezza perchè sono molto morbide.


Salsa di primavera: una tazza di yogourt greco 0 per cento di grassi, tre strisce di buccia sottile di limone non trattato  (bio o buccia edibile) 2 foglie di menta fresca.
Frullate il tutto e mettete in una ciotolina. Per chi è più goloso: si può aggiungere un po' d'olio evo o sale.





Per finire una bellissima poesia di Alda Merini, e non dimentichiamo che la poesia è in grado di salvarci!

lunedì 28 gennaio 2019

Pan dolce invernale con farina di marroni

Adoro la loro musica forse perché sanno trasformarsi ed essere sempre diversi eppure in certi suoni, in alcuni ritmi, li ritrovo e mi ritrovo.

Questa che sembra tra le più "commerciali" e orecchiabili e che ascolterete più volte alla radio, ha il tocco inconfondibile di chi dà importanza ai particolari: chiudete gli occhi ed ascoltate l'alternanza di voci diverse, lasciatevi trascinare dalla cadenza dei bassi, non ondeggiare è quasi impossibile!











E mentre ondeggiate, prendete una cup, o un vasetto dello yogourt vuoto, un bicchiere non troppo grande e.. seguitemi!
Questa infatti è la ricetta senza bilancia del pane profumato che sa di alberi invernali, di foglie accartocciate, di freddo, riscaldato da un buon pomeriggio con il tea, con una cioccolata, di chiacchericcio delle amiche che sono passate a trovarvi (senza dirvelo e aspettano il caffè) ma anche di un buon libro letto in solitudine vicino alla stufa o davanti al caminetto, come pure di figli che han bisogno di una coccola come pausa compiti. Ancora sarà la vostra prelibata colazione con un velo di marmellata magari di marroni.



Ci siete?




Ebbene ho in casa le cup, chiamatele come volete, quelle che gli americani usano come misurini per tutto. Sulla più grande c'è scritto 100ml quindi partiamo dal fatto che se non esagerate con un bicchiere troppo grande, per intenderci quello dello yogourt va benissimo, oppure potreste usare una tazza di tea ma non di quelle grandi, ce la potete fare! Tutto questo per realizzare un pane, un dolce, una torta anche senza usare la bilancia, che poi era quello che facevano le nostre nonne e bisnonne.



E poi anche i cucchiai sono perfetti a questo scopo purchè vi ricordiate che c'è una bella differenza tra un cucchiaio colmo e uno raso. Con il cucchiaio raso la misura è sempre quella, se di dimensioni standard, se invece sarà colmo dipenderà da tante altre evenienze..
Ogni volta che scrivo cup, saranno i 120gr circa del vostro vasetto di yogourt.

Per questo pane ho usato il lievito madre, ma potete usare un cubetto di lievito o una bustina di lievito secco di birra.


Ingredienti:

Parto dall'olio E.V.O. che è ciò che ho messo in una terrina per primo=
1 cup 
1 cup di lievito madre ( un cubetto di lievito in alternativa o una bustina di lievito di birra)
3 cup di farina manitoba integrale (emiliana)
1 cup di farina di marroni
1 pizzico di sale
1 cup di zucchero


in seguito 2 uova

Impastate tutti gli ingredienti seguendo l'elenco. Aggiungete acqua ad occhio tanta quanta ne basta per un composto piuttosto morbido, ma non liquido tipo crema. deve risultare una bella palla vellutata e molle.
Impastate senza le uova.
Lasciar lievitare con lievito madre tutta la notte, con lievito di birra fino al raddoppio.


La mattina o al raddoppio aggiungere due uova, deve risultare, adesso si, come una bella crema spessa, se non lo fosse aggiungete un poco d'acqua, impastate molto bene, lasciate lievitare ancora due orette al tiepido. Poi trasferite il composto in due begli stampi da plum cake, foderati con carta forno bagnata e strizzata.

Mettete in forno, accedente a 50 gradi, quando raggiunge la temperatura spegnete e lasciatelo lievitare per bene finchè non vedete che è salito per bene, fino a uno o due cm dal bordo.
A questo punto potete procedere alla cottura a 190 gradi per una ventina di minuti, deve risultare dorato, lasciate intiepidire aprendo il forno, poi togliete dallo stampo e ponetelo a raffreddare completamente levando la carta che sarà ancora umida.


Provate a rifarla aggiungendo alla fine dei maron glacè spezzettati. GNAMMM




giovedì 10 gennaio 2019

L'importanza del sorriso e della gratitudine



Uscite di casa la mattina e non avete voglia di salutare nessuno, parlare con estranei vi costa fatica, per stanchezza, per non voglia, per timidezza ed altre mille vostre ragioni..

Non è una questione di " avercela col mondo" o di essere arrabbiati, è invece una condizione fisica, non ce la fate, siete in piedi e camminate, siete operativi, ma la vostra mente sta ancora "carburando" il risveglio..

Siete persi nel vostro mondo, avete bisogno di tempo per uscire dai pensieri da cui siete presi..

Avete l'impressione di essere diversi, di vivere in una bolla, che tutti vi stiano sopportando ma in realtà non vi vedono, non vi vogliono..*


Conoscete tutte queste sensazioni?
Le provate ogni tanto?


Ebbene a tutto questo c'è un antidoto, che vi permetterà di non rendervi antipatici, di affrontare l'uscita di casa, di prendervi il tempo di cui avete bisogno.
Non lo dovete fare per gli altri, fatelo per voi stessi, per sentirvi davvero in armonia con l'universo e la vita che scorre dentro e attorno a voi.

Credetemi, il metodo che vi propongo è veramente potente, unico e infallibile.


E' il sorriso.

Sembra banale, sembra superfluo, scontato, ma non è così.

Incrociate persone ogni giorno, non le conoscete e spesso è più facile girare lo sguardo che affrontare i loro occhi, eppure dentro di voi esiste una manciata di benessere che potete spargere su ognuna di loro piena di magia.

E quante volte vi sarà capitato di dover agganciare un saluto senza averne voglia?


Provate con il sorriso silenzioso.

E' più facile e comincerete a risvegliare il vostro cuore e con esso una propensione alla felicità.
Sì sorridere è più facile che salutare, emettere suoni.

Pensate alle cose per cui avete motivo di sorridere: anche banali, un'amicizia che avete da tempo, la vostra famiglia, un incontro inaspettato, un regalo gradito, un'esperienza bella recente o antica, qualcosa che amate fare. Pensate a qualcosa che vi piace e vi fa star bene, e dentro di voi siate grati per quello che avete provato, un'emozione che torna e vi rimette in armonia con l'universo ogni volta che ci pensate.
La gratitudine è una goccia di felicità ci avete mai pensato?

E cosa state facendo mentre provate gratitudine?
Cosa fanno i vostri lineamenti?
Cosa fanno le vostre labbra i vostri occhi e il vostro corpo? 
Osservate come si comporta.


State sorridendo. 
Il vostro viso sta sorridendo.
I vostri occhi, il vostro corpo, tutto sorride.

Ci vuole solo un pochino di allenamento all'inizio, ma poi diventerà routine: ogni giorno provateci, provateci ad intervalli regolari. Appena scendete dal letto fate uno yoga mentale e pensate a una cosa bella, una sola che vi sta aspettando, fosse anche il gatto che sta per strofinarsi sulle vostre gambe. O di vostra figlia che per alzarsi ha semplicemente bisogno di un abbraccio o di un bacio. Della tazza di latte o caffè che state per prepararvi.. fate un bel respiro e dite con la vostra mente:"che meraviglia"! ( o qualcosa di simile)

Sono momenti irripetibili della nostra vita quotidiana, che dovrebbero già da soli essere motivo di gratitudine, sono le piccole cose di ogni giorno a renderci felici, sapete?

I bambini sono molto bravi a far questo, si soffermano parecchio sulle cose belle, e siamo noi adulti a richiamarli perché non "facciano tardi" .. ci avete mai pensato?

Abbiamo bisogno di tornare bambini, in molti momenti della giornata, di tornare a stupirci, di riappropiarci della nostra serenità, di notare le piccole cose stupende che ci circondano, di soffermarci sul nostro senso di gratitudine!


E poi una volta fatto questo sorridere sarà quasi normale, ma soprattutto sarà spontaneo.
Sarà elegante, raffinato, contagioso, soprattutto sarà un sorriso che porgerete generosamente e con verità.


oggi per me è motivo di gratitudine questa bellissima veduta di Napoli e soprattutto il ritrovare amici che vi abitano, che non vedevo da tempo


Quali sono gli effetti su chi riceve un sorriso che non si aspetta?
Scopritelo da voi e raccontatemelo se ne avete voglia.





(* se le sensazioni qui descritte sono la normalità per voi, se vi sentite seriamente abbattuti e non sapete come uscirne mi raccomando parlatene al vostro medico di fiducia.)

lunedì 2 luglio 2018

Carote al latte

Un must dei piatti facili sono le carote al latte, cremose e gustose possono essere anche messe sul pane tostato come antipasto, servite come contorno e per accompagnare carni o pesce, con aggiunta di curcuma diventano esotiche, con un po' di maggiorana acquistano in eleganza, con del rosmarino saranno piú rustiche, con il Parmigiano saranno sostanziose... sbizzarritevi!


Ingredienti:
Calcolate due carote a testa
Due cucchiai d'olio e.v.o.
Tre di farina
Mezzo litro di latte (o sufficiente a coprirle)
Se siete intolleranti potete usare una bevanda di soia non dolce
Sale q.b.
Facoltativo: 2 cucchiai di Parmigiano grattugiato 


Fate soffriggere le cipolle con l'olio in una pentola abbastanza alta e capiente da poterle poi coprire con il latte. 

Lasciatele dorare senza muoverle troppo e solo quando acquistano colore giratele.
A questo punto mettete la farina e fatela dorare per un minuto, aggiungete goccia a goccia il latte e lasciatelo assorbire rimestando fino a  coprire tutte le carote.
Quando il composto é cremoso il piatto é pronto. Se lo desiderate Parmigiano Reggiano va aggiunto ora.
Buon appetito!

Post in evidenza

Bacodaseta: perché il mio blog si chiama così?

Bacodaseta non è un nick o un alias, è il significato del mio cognome. Esiste un paesino sperduto sui colli bergamaschi, piccolo tal...